8 marzo 2021
In data 8 marzo 2021, Famiglia Cristiana cita il Legale Rappresentante della Scuola Paritaria S. Freud di Milano, Dott. Daniele Nappo.
Il Rappresentante Legale dell’Istituto, a indirizzi Tecnico Tecnologico Informatica e Telecomunicazioni, Tecnico Economico Turismo e Liceo Scienze Umane opzione Economico Sociale, ha espresso le proprie considerazioni circa la nuova sospensione delle attività didattiche in presenza. “Tranne che per chi ci lavora, la scuola non è mai stata in cima alla lista delle precedenze, ma delle preoccupazioni. Sono i giovani a pagare, adesso”: queste le parole di rammarico comunicate dal Direttore alla stampa.
Di seguito l’articolo, reperibile al link https://m.famigliacristiana.it/articolo/la-chiusura-delle-scuole-un-fallimento-per-tutti.htm.
Scuola: Freud Milano, chiusura fallimento per tutti
Direttore, pagheremo tutti questo buco nero educativo
ANSA. Avremmo potuto farcela, in gran parte d’Europa ce l’hanno fatta e da ben prima di noi: lo afferma Daniele Nappo, direttore dell’Istituto Freud di Milano, oltre 750 studenti delle superiori, preannunciando una ricerca-focus sui danni nell’apprendimento per i giovani costretti a un apprendimento a zig-zag.
“Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha chiarito che i dati attestano che la trasmissione del virus a scuola è limitata - sottolinea il dirigente -.
Accettare l’interruzione delle lezioni in presenza è complicato se ogni sera ci sono centinaia di ragazzi in giro nei luoghi della movida, senza controlli sugli assembramenti.
Nonostante le incertezze, la chiusura delle scuole è stata una delle misure restrittive decretate con maggiore disinvoltura: sia perché la correlazione tra scuole aperte e maggiori contagi di fatto è stata sempre data per scontata, sia perché è uno dei provvedimenti più semplici da attuare”.
Alla fine tre mesi non sono bastati, per salvare la scuola italiana, non siamo stati in grado di costruirle intorno sicurezza - viene osservato -.
Ma le cose richieste non erano irrealizzabili. Incrementare corse e capienza dei mezzi pubblici, in città ma “tutto è come prima” fra bus e metro; scaglionare con efficacia ingressi e uscite, partire con un piano di screening con tamponi rapidi nelle classi dove fosse avvertito un caso di positività per sgravare il sistema degli esami molecolari e non bloccare intere classi e istituti.
“Tranne che per chi ci lavora, la scuola non è mai stata in cima alla lista delle precedenze, ma delle preoccupazioni. Sono i giovani a pagare, adesso. Pagheremo tutti, domani, per questo buco nero educativo senza precedenti”, conclude Nappo.