9 febbraio 2023
In data 31 Gennaio 2023, Famiglia Cristiana pubblica un sondaggio effettuato su un campione di 950 studenti della Scuola S.Freud, a cui sono state rivolte domande sul loro futuro dopo la maturità. L'esito è davvero allarmante. La maggior parte non vede possibilità di occupazione certa né valide prospettive professionali. Il rischio di una perdita del capitale umano è altissimo visto che l'81,1% degli studenti valutano una fuga all'estero in cerca di un'occupazione stabile.
Di seguito il link per la visualizzazione dell'articolo on line e in calce il testo dello stesso.
https://www.famigliacristiana.it/articolo/dopo-il-diploma-lavoro-malpagato-e-precario.aspx
(ANSA) - MILANO, 31 GEN - Studenti delle superiori preoccupati per il futuro post-diploma fra il rischio di basse retribuzioni e di un lavoro precario da un lato, e l'ipotesi di andare all'estero privando il Paese delle sue intelligenze dall'altro.
È quanto emerge, in sintesi, da un focus realizzato dall'Istituto Freud di Milano basato su un sondaggio che ha coinvolto 950 studenti.
Solo il 41,5% ritiene di trovare rapidamente un'occupazione dopo il diploma, ma anche se il 65,6% pensa che sarà adeguato a titolo di studio e competenze ben il 62,9% crede che il compenso non sarà buono. Di più: emerge che il 72,7% si sente poco tutelato da leggi e contratti riguardo licenziamenti, precariato e salari bassi e il 96,3 considera necessario che il Governo intervenga con politiche ad hoc.
Se la parità di genere è vicina per il 43,4%, secondo il 90,6% non c'è valorizzazione meritocratica per i giovani e per il 71,7% non si vedono prospettive professionali attraenti.
Inoltre per il 56,9% un contratto a tempo indeterminato è considerato un miraggio nei primi anni di occupazione. Anche per questi motivi l'81,1% valuta il trasferimento all'estero.
"Un insufficiente investimento e impiego nell'istruzione e nel post diploma implica la fuga in altri Paesi - sottolinea Daniele Nappo, direttore del Freud -. E ciò testimonia le tante problematiche per le ragazze e i ragazzi nel momento di ingresso nel mercato del lavoro.
Bisognerebbe sperimentare dei modelli incentivanti: non possiamo permettere che il sistema non sia capace di trattenere una perdita di capitale umano, c'è bisogno di un lavoro congiunto tra misure d'investimento e maggiore coinvolgimento dei soggetti interessati nella formazione".
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