23 novembre 2020
In data 23 novembre 2020, l’Agenzia Giornalisti Italiani pubblica l’intervista fatta dall’Ansa al Dott. Daniele Nappo, Legale Rappresentante della Scuola Paritaria S. Freud.
La Scuola, a indirizzi Tecnico Tecnologico Informatico, Tecnico Economico Turismo e Liceo Scienze Umane opzione Economico Sociale, si prefigge di preservare il ruolo di comunità educante proprio della sua identità, luogo sereno di apprendimento e formazione, in un particolare momento storico in cui gli alunni sono provati emotivamente dalla didattica a distanza e dall’emergenza sanitaria ancora in corso.
A tal fine, l’Istituto si è fatto promotore di un importante progetto, dal nome “Scuola Comunità Affettiva ed Inclusiva”.
Di seguito l’articolo:
MILANO, 23 NOV - A oltre 50 mila morti ormai raggiunti purtroppo oggi per il Covid e con la seconda ondata della pandemia che ha spazzato via anche il mondo degli studenti - dopo che le lezioni erano, con difficoltà, ma più o meno regolarmente - riprese, la scuola superiore Freud di Milano lancia un nuovo programma contro il virus: “Progetto comunità affettiva ed inclusiva”.
L’iniziativa segue il “Progetto resilienza” lanciato a settembre alla ripresa dell'attività ed “è stato necessario - spiega il direttore Daniele Nappo - perché purtroppo di nuovo i ragazzi sono a casa e la didattica a distanza non basta. E’ necessario cambiare i canoni dell'insegnamento”. L'istituto è frequentato da circa 700 giovani.
L'obiettivo è salvaguardare la comunità educante - allievi e insegnanti - come luogo intimo e incoraggiante di crescita e affrontare le tempeste emotive e cognitive inattese e coinvolgenti caratteristica della drammatica situazione generata dal Coronavirus.
La tecnica usata è semplice e complessa al tempo stesso: ampia convivialità relazionale, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi, promozione della condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e viva, una scuola che affianchi al compito dell’insegnare ad apprendere quello dell’insegnare a essere. In due parole una comunità inclusiva.
“Oggi il problema non è solo l’adolescenza - spiega Nappo - in questo periodo a causa del Covid si vivono paure, incertezze, errori e fallimenti in misura enorme. Il nostro progetto prevede che con una forza nuova gli studenti vengano spronati a non sostare nello stagno rassicurante, ma fermo, del conosciuto.
Bisogna tenere accesa la luce dei valori. Quindi il corpo docente sta ascoltando uno per uno i ragazzi per capire le loro difficoltà non solo perché sono in Dad. E affrontiamo insieme tutti i problemi per arrivare un percorso condiviso e appunto inclusivo”. (ANSA).