In data 1 dicembre 2016 presso l’Istituto Paritario “ S.Freud” si è svolto un seminario relativo allo Stalking rivolto alle classi terze turistico e informatico. Il seminario è stato un momento per approfondire la conoscenza e la prevenzione del fenomeno stalking, tanto preoccupante quanto devastante per le vittime che lo subiscono. A portare il proprio contributo al confronto, durante la giornata di studio, è stato l’Avvocato Tusa esperto del settore, impegnato nello studio del fenomeno.
L’obiettivo è stato quello di sensibilizzare le classi a tale fenomeno perché è bene che i giovani conoscano il problema in tutte le sue parti, ma anche di informare perché coloro che pensano di essere potenziali vittime agiscano per difendersi e trovino la forza per farsi aiutare con la consapevolezza di essere responsabili della propria sicurezza.
Il termine stalking deriva dalla lingua inglese e significa seguire, tampinare ed appostare. E’ una forma di aggressione che può essere sia fisica che verbale messa in atto da un persecutore nei confronti di un altro individuo, che fanno insorgere stati di ansia e paura, con forti stress psicologici, ma anche di vergogna per ciò che sta accadendo.
Alcuni comportamenti sono per esempio: tempestare la vittima con sms, lettere, mail o attraverso i social network, pedinarla, diffamarla anche sui luoghi di lavoro, minacciarla o compiere aggressioni fisiche o sessuali.
Ci sono diverse tipologie di stalker. Il primo tipo è il risentito che di solito è l’ex partner che si vuole vendicare per l’interruzione della relazione. E’ capace anche di pubblicare foto o immagini private. Il secondo tipo è il bisognoso d’affetto che vuole assolutamente una relazione affettiva e giustifica in tal modo i comportamenti di avvicinamento nei confronti della vittima. Segue il corteggiatore impacciato che risulta incapace di entrare in relazione affettiva e si sente inadeguato. Il predatore è mosso dal desiderio di avere solo contatti di tipo sessuale con la vittima.
Il nostro codice penale prevede il reato di stalking ( art. 612 bis del codice penale), sono stati introdotti tre nuovi tipi di aggravanti che vanno ad incidere sulla pena: quando il fatto è compiuto da ex partner; quando i maltrattamenti vengono compiuti su donne incinte; quando la violenza è commessa alla presenza di minori.
La denuncia dei fatti non può essere anonima, ma è garantita la segretezza del segnalante. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi.
In caso di flagranza di reato, ossia il caso di chi viene sorpreso mentre sta commettendo il reato, è obbligatorio l’arresto. In caso di gravi lesioni, la polizia giudiziaria, se autorizzata dal PM (Pubblico Ministero) può allontanare lo stalker con il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
Il reato è costituito dal fatto che l’aggressore con la sua condotta procura alla vittima un grave stato di ansia e di paura, un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto, un’alterazione delle proprie abitudini di vita. Affinchè si configuri il reato di stalking è necessario che lo stalker abbia la volontà e la coscienza di porre in essere e volontariamente ogni singolo atto .
Il reato è punito con la reclusione dai sei mesi ai cinque anni.
Allo scopo di prevenire la consumazione del reato di atti persecutori, l'art. 8 della l. n. 38/2009 ha previsto anche che la persona offesa possa ricorrere alternativamente, prima di proporre eventuale querela, ad una "procedura di ammonimento". L’ammonimento è un provvedimento amministrativo , non penale, che ricade nella sfera di competenza del Questore che parte da una richiesta della vittima di comportamenti persecutori, valutati i fatti anche sulla base delle informazioni raccolte dagli organi investigativi. Tale procedura mira a far desistere lo stalker dalle attività persecutorie attraverso un invito allo stesso rivolto, attraverso le autorità di pubblica sicurezza.
Il soggetto vittima di stalking deve presentare un’istanza di ammonimento presso qualsiasi Ufficio di Polizia o Comando dei Carabinieri.
Il Questore procede ad ammonire oralmente il soggetto nei cui confronti è stato chiesto il provvedimento, invitandolo a tenere un comportamento conforme alla legge. Dell’ammonimento viene redatto un verbale di cui una copia è rilasciata alla vittima ed una all’ammonito.
Nell’ammonimento viene allegata tutta la documentazione in possesso, dalle fotografie, ai filmati, ai sms…..
L’avvocato ha concluso che le vittime sono in particolare donne, ma sta crescendo anche il numero degli uomini che sono vittime di comportamenti ossessivi da parte di ex fidanzate o amanti respinte.