Il 15 febbraio 2017 le classi 4^ A Informatica e 4^ A Turismo, accompagnate dalle docenti di Lettere, Prof.ssa Maria Rita Bruno, e di Inglese, Prof.ssa Giorgia Tremolada, hanno partecipato alla matineè dedicata alla scuole dello spettacolo “Jesus Christ Superstar”, presso il Teatro della Luna di Assago (MI).
Lo spettacolo proposto si configura come strumento didattico, oltre che culturale, di matrice multidisciplinare; coinvolge infatti una tematica sociale, quale la rilettura attualizzata della vicenda di Gesù, in una chiave interpretativa che richiede uno “sforzo” di decodifica superiore, quale può essere quello di uno spettacolo interamente in lingua inglese.
Il musical, originale ed accattivante, ispirato al film degli anni ’70, ha coinvolto gli studenti e acceso in loro un vivo interesse per tutta la durata, dovuto alle attenzioni che hanno posto sulle scenografie, sui personaggi, le musiche, piuttosto che su precise scelte stilistiche e coreografiche della produzione.
I ragazzi sono stati appositamente preparati dalle docenti alla visione dello spettacolo in oggetto, affinchè potessero coglierne le specificità e i legami concreti con le conoscenze e competenze che appartengono loro. Pertanto si è chiarito soprattutto lo scopo della partecipazione, ossia quello di offrire uno sguardo sull’ampio panorama di proposte culturali che una città come Milano offre quasi quotidianamente. Inoltre la messinscena di una storia come quella scelta, ma in chiave inaspettata per i ragazzi, serve loro a “leggere” i fatti in modo critico e attento, cogliendo i messaggi che l’autore vuole lanciare, anche in modo inconfutabilmente provocatorio.
L’obiettivo dell’uscita didattica si ritiene ampiamente raggiunto, soprattutto ponendo attenzione alle parole stesse dei giovani partecipanti, che commentano positivamente l’esperienza e riportano considerazioni che sono chiaramente frutto di un approfondimento a posteriori, il quale ci dice molto riguardo l’interesse suscitato.
Gli alunni commentano così: “La mia scena preferita è stata quella in cui Gesù viene frustato 39 volte alla schiena, perché è quella che mi è rimasta più impressa. Secondo me le Prof.sse hanno scelto di farci vedere questo musical per l’ottima idea del regista di rappresentare questo spettacolo con musiche e costumi in chiave rock (eccetto che per la figura del protagonista, Gesù) e per la lingua usata, cioè l’inglese. Mi è piaciuto molto perché è stato rappresentato interamente cantando e non è una cosa facile. Unica pecca di questo spettacolo, sempre dal mio punto di vista, è che essendo in inglese, non è facilissimo da comprendere, ma ce l’ho fatta grazie agli aiuti della Prof.ssa Bruno, seduta accanto a me”. E ancora: “. La parte che più mi ha colpito è stata verso la fine, durante la scena sofferta delle 39 frustate inflitte a Gesù nel processo da Ponzio Pilato. Durante questa rappresentazione, nello schermo sul palco, sono state proiettate delle immagini degli orrori della nostra vita attuale, come la guerra e la povertà e questa immagine mi ha suscitato la crudeltà con cui la nostra società ancora convive. Mi sono piaciute molto anche le coreografie, le musiche e le riproduzioni di Giuda ed Erode. La cosa che probabilmente mi ha deluso di più è stato non vedere sul palco Ted Neeley, che interpretava Gesù nel film, nelle vesti di Cristo ma anche il sostituto è stato più che all’altezza. Insomma posso dire che lo spettacolo interamente cantato è stato per me una conferma di come quest’opera teatrale, che ormai viene riprodotta da più di 20 anni, sia un capolavoro tutt’oggi”.