10 ottobre 2016
All’inizio del nuovo secolo il social network erano solamente idea di pochi promotori della comunicazione. Oggi ne esistono tanti, non solo i più noti e pieni di utenti come Facebook, MySpace, Twitter, ma altri più ristretti, meno conosciuti, ma che hanno una cosa in comune: portano la comunicazione nelle case di tutti, o almeno, così apparirebbe. Perché comunicare, in effetti, è tutto, non esiste un mondo senza comunicazione. Non facciamo niente in realtà che non sia esprimere. Con qualsiasi mezzo, anche quando ci sembra di non farlo per niente: con i gesti, lo sguardo, l’atteggiamento, la postura che abbiamo, oltre che in tutti gli altri modi di comunicazione verbale e volontaria. Scuola Informatica
La scrittura, il telefono, i media, Internet, tutto ci concede di scambiare informazioni con gli altri e di ricevere risposte, anche quando ciò non ci appare subito chiaro, o non ci aggrada. Con le nuove tecnologie, specialmente negli ultimi anni, la comunicazione è cambiata, per forza, perché è cambiato il modo di approcciarsi a essa, agli altri soprattutto.
Sono cambiati i ritmi, non c’è più il tempo di scriversi una lettera, non c’è più la voglia di parlare per troppo tempo al telefono. Ora tramite gli sms, le chat, le e-mail, e anche il social network, tutto è più veloce, è subito disponibile. Tutto è più freddo però. Sì perché le informazioni passano trasversalmente uno schermo, che ce le mostra e le mette a nostra disposizione. Non c’è tono, non c’è enfasi, non c’è rapporto umano in particolar modo…insomma, tutto molto comodo sicuramente, ma un po’ estraniante dalla realtà, se vogliamo.
Il problema non sarebbe nemmeno grave, se le persone sapessero limitare il tempo da dedicare a questi hobbies tanto da farne continue discussioni sui giornali, in televisione, in radio. Anzi è più probabile del disagio sia creato proprio da chi ne parla così tanto. Psicologi, psichiatri, esperti, opinionisti. Ad ogni modo un minimo problema per i più giovani, che usano troppo spesso queste comunità per comunicare con i loro coetanei, c’è. Scuola Tecnica Paritaria
Ma non è così grave in fondo.
Per alcuni diventa quella a volte la vera vita, si crea quasi una seconda identità virtuale, o mettono la loro vita vera alla mercé di tutti coloro che ne possono usufruire liberamente. Video, commenti, foto, e sei famoso! Non proprio. Forse è solo la voglia di notorietà che spinge le persone a mostrarsi, quella, per la verità c’è sempre stata e forse sempre ci sarà. Anche qui, niente è vietato, ci vuole un minimo di buonsenso. Il lato bello di queste comunità virtuali c’è, perché inizialmente tutto nasce come un modo per ritrovare amici, parenti lontani, esprimere le proprie opinioni su temi di dibattito comune, sostenere delle cause importanti (ancora ci sono). Istituto Tecnico Milano
Vedremo tra qualche anno, o anche meno, visti i tempi di evoluzione della tecnologia, quali altre innovazioni ci porteranno questi mezzi di comunicazione, alcune negative, altre positive sicuramente. Staremo vedendo, intanto comunichiamo.