27 aprile 2022
SCUOLA FREUD – ISTITUTO FREUD
Tecnico Tecnologico – Tecnico Economico – Liceo Economico Sociale
ALICE
A cura di Eugenia Zaneboni
Non ti ho chiamata perché non voglio parlare dell’argomento, sono consapevole dei miei errori. Dillo tu a papà, è troppo difficile per me. Ci vediamo domani. Buona notte”.
La sveglia suonò, Alice la spense freneticamente. Odiava quel suono, ma solo con quello riusciva a svegliarsi subito. Era ancora incredula di quello che era successo il giorno prima, a stento trovava la forza di alzarsi. Andò in salotto; il sole penetrava nei suoi capelli color rame e scaldò i suoi zigomi, le dava sempre una spinta per affrontare la monotonia delle giornate. Come ogni mattina fece una ricca colazione: crostata con marmellata di pesche e pan cakes fatti in casa. Andava molto fiera delle sue doti culinarie, tutto il suo sapere le era stato trasmesso dalla nonna.
La accolsero e si sedettero tutti e tre sul confortevole divano davanti al camino spento. In tutto questo... Pensava e ripensava alle parole di... stridente che le: ” È vero ”. Chiese a sua madre se poteva tornare temporaneamente a vivere con lei e papà. Senza pensarci un secondo sua mamma disse di sì. Se l’ era sempre giocata da sola, non aveva mai chiesto l’aiuto di nessuno. Ed ora, per Le persone furono quello di cui aveva bisogno più di ogni altra cosa. La solitudine non le aveva permesso di vedere il vero vuoto che la tempestava da tempo. Non aveva bisogno di Leo o di un altro ragazzo; aveva bisogno di persone che tirasse fuori la sua vera essenza. Quando lo capì, la strada del ritorno fu tutta in discesa.