Mercoledì 1 marzo 2006, i nostri studenti delle classi IV A e V A dell’Istituto Paritario “S. Freud” hanno visitato la chiesa di San Bernardino alle Ossa, sita in Piazza Santo Stefano a Milano.
I ragazzi, accompagnati dalla docente di Lettere, hanno conosciuto un luogo misterioso e suggestivo dell’architettura religiosa di Milano.
STORIA DELLA CHIESA
Nel 1127, nell’odierna via Brolo a Milano, venne edificato un ospedale davanti alla basilica di Santo Stefano Maggiore destinato alla cura dei lebbrosi, ed un cimitero per accogliere i corpi dei malati, presto insufficiente.
Nel 1210 venne quindi costruita una camera destinata ad accogliere le ossa provenienti dal cimitero, al fianco del quale, nel 1269, sorse la primitiva chiesa. Nel corso del quindicesimo secolo l’edificio fu utilizzato per le proprie riunioni dalla confraternita dei Disciplini, il cui patrono era san Bernardino da Siena, appartenente allo stesso ordine, canonizzato nel 1450.
A seguito del crollo del campanile di Santo Stefano nel 1642, la chiesa venne ristrutturata una prima volta nel 1679 da Carlo Buzzi (uno degli architetti della Fabbrica del Duomo di Milano), che intervenne principalmente sulla facciata dandole un aspetto di tipo “civile” e sull’ossario, che ebbe le pareti decorate da teschi e tibie umane, confacenti ai tempi che avevano visto pestilenze e carestie.
Diversi anni dopo l’incendio, avvenuto nel 1712, che distrusse la chiesetta originaria, intervenne Carlo Giuseppe Merlo (anch’egli architetto della Fabbrica del duomo), aggiungendovi la grande chiesa a pianta centrale dal momento che i Disciplini della Confraternita locale desideravano avere una chiesa più ampia che accompagnasse il culto dell’Ossario, ormai divenuto comune e molto diffuso nell’area. Questa chiesa fu collegata alla chiesetta originale, trasformata in ambulacro, attraverso un arco di trionfo. Santo patrono venne scelto san Bernardino da Siena.
La facciata venne completata nel 1776 e benedetta dal cardinale Pozzobonelli.
Nel 1127, nell’odierna via Brolo a Milano, venne edificato un ospedale davanti alla basilica di Santo Stefano Maggiore destinato alla cura dei lebbrosi, ed un cimitero per accogliere i corpi dei malati, presto insufficiente.
Nel 1210 venne quindi costruita una camera destinata ad accogliere le ossa provenienti dal cimitero, al fianco del quale, nel 1269, sorse la primitiva chiesa. Nel corso del quindicesimo secolo l’edificio fu utilizzato per le proprie riunioni dalla confraternita dei Disciplini, il cui patrono era san Bernardino da Siena, appartenente allo stesso ordine, canonizzato nel 1450.
A seguito del crollo del campanile di Santo Stefano nel 1642, la chiesa venne ristrutturata una prima volta nel 1679 da Carlo Buzzi (uno degli architetti della Fabbrica del Duomo di Milano), che intervenne principalmente sulla facciata dandole un aspetto di tipo “civile” e sull’ossario, che ebbe le pareti decorate da teschi e tibie umane, confacenti ai tempi che avevano visto pestilenze e carestie.
Diversi anni dopo l’incendio, avvenuto nel 1712, che distrusse la chiesetta originaria, intervenne Carlo Giuseppe Merlo (anch’egli architetto della Fabbrica del duomo), aggiungendovi la grande chiesa a pianta centrale dal momento che i Disciplini della Confraternita locale desideravano avere una chiesa più ampia che accompagnasse il culto dell’Ossario, ormai divenuto comune e molto diffuso nell’area. Questa chiesa fu collegata alla chiesetta originale, trasformata in ambulacro, attraverso un arco di trionfo. Santo patrono venne scelto san Bernardino da Siena.
La facciata venne completata nel 1776 e benedetta dal cardinale Pozzobonelli.