Martedì 26 novembre 2013 gli studenti della classe III A dell’Istituto Paritario “S. Freud” hanno partecipato all’uscita didattica “Visita alla Pinacoteca di Brera”.
Gli alunni sono stati accompagnati dal loro docente di Italiano, il Prof. Ponti, il quale ha illustrato in modo particolareggiato ai suoi ragazzi le opere esposte nel celebre museo meneghino.
Gli studenti hanno ammirato numerosi capolavori del Rinascimento quali i quadri del Mantegna, Piero della Francesca, Veronese, Tiziano, Tintoretto, Lotto.
Primi tra tutti per gradimento sono stati lo “Sposalizio della Vergine” di Raffaello e la “Cena di Emmaus del Caravaggio”, straordinario dipinto inserito in una mostra specifica su ‘600 Lombardo.
Il famoso “ Bacio” di Francesco Hayez, capolavoro dell’artista del XIX secolo ha destato molta ammirazione nei ragazzi, in quanto espressione di amore e romanticismo.
In una sala a parte gli studenti hanno avuto contemplato anche alcuni dipinti di Boccioni, Carrà, De Pisis, Sironi, Ricasso, Morandi, Modigliàni e Braque, opere facenti parte di una collezione privata e donata alla Pinacoteca.
Terminata la visita alla Pinacoteca, gli studenti hanno raggiunto il Castello sforzesco dove hanno visionato la struttura e le aree cortilizie; infine, visitando il Museo del Castello i ragazzi hanno ammirato un affresco a soffitto di Leonardo e la famosa Pietà Rondanini, opera incompiuta del Buonarroti.
Museo di statura internazionale, la Pinacoteca di Brera nacque a fianco dell’Accademia di Belle Arti, voluta da Maria Teresa d’Austria nel 1776, con finalità didattiche. Doveva infatti costituire una collezione di opere esemplari, destinate alla formazione degli studenti.
Quando Milano divenne capitale del Regno Italico la raccolta, per volontà di Napoleone, si trasformò in un museo che intendeva esporre i dipinti più significativi provenienti da tutti i territori conquistati dalle armate francesi. Brera quindi, a differenza di altri grandi musei italiani, come gli Uffizi ad esempio, non nasce dal collezionismo privato dei principi e dell’aristocrazia ma da quello politico e di stato.