Giovedì 16 dicembre 2010 è prevista per tutti gli studenti dell’Istituto Paritario “S. Freud” la partecipazione alla visione del film “Noi credevamo”, di Mario Martone presso l’ ANTEO SpazioCinema di via Milazzo, 9 a Milano.
La Trama
Tre ragazzi del sud Italia, in seguito alla feroce repressione barbarica dei moti che nel 1828 vedono coinvolte le loro famiglie maturando la decisione di affiliarsi alla Giovane Italia di Giuseppe Mazzini.
Attraverso quattro episodi che corrispondono ad altrettanti pagine oscure del processo rinascimentale per l’Unità d’Italia, le vite di Domenico, Angelo e Salvatore verranno segnate tragicamente dalla loro missione di cospiratori e rivoluzionari, sospese come saranno tra rigore morale e pulsione omicida, spirito di sacrificio e paura, carcere e clandestinità, slanci ideali e disillusioni politiche. Sullo sfondo, la storia più conosciuta della nascita del paese, dei conflitti implacabili tra i “padri della patria”, dell’insanabile frattura tra nord e sud, delle radici contorte su cui si è sviluppata l’Italia su cui viviamo.
Il regista preciserà in un articolo scritto su L’Espresso: «Ho girato “Noi credevamo” mirando a ciò che è sotto la pelle della storia, ho cercato di cogliere il clima esistenziale vissuto da ragazzi diventati uomini e mai piegati sotto il peso di una lotta disperata, quei mazziniani antenati dei partigiani, dei movimenti degli anni ’60 e ’70, dei democratici che in Italia conoscono una storia drammaticamente altalenante, tra faticate vittorie e continue sconfitte. Giravo per Londra con la macchina fotografica alla ricerca dei luoghi vissuti dai cospiratori italiani in esilio, che avrei raccontato sullo schermo».
Il Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano in provincia di Salerno è stato uno dei set principali della pellicola, in particolar modo le riprese hanno riguardato Roscigno Vecchia, Pollica, Castellabate e Camerota. Altre location del film risorgimentale sono i due castelli dauni di Bovino e Deliceto, in cui sono state ricostruite alcune scene del carcere irpino di Montefusco, attualmente visitabile presso la sede del municipio di Montefusco. La maggior parte del film è stata però realizzata in Piemonte, con il sostegno finanziario e logistico della locale Film Commission e con molte scene realizzate nel Pinerolese (anche gran parte degli episodi francesi e inglesi sono girati in Piemonte).