“THE ART OF BANSKY-A VISUAL PROTEST”
Nei giorni 07 e 21 Febbraio 2019, tutti gli studenti delle classi 1^A, 1^B, 2^A, 2^B, 2^C dell'indirizzo Tecnico Tecnologico Informatico della Scuola Paritaria S. Freud hanno partecipato all’uscita didattica THE ART OF BANSKY-A VISUAL PROTEST, presso il Museo Mudec di Milano.
La mostra “The Art of Banksy”, ideata da Madeinart, rientra nel più ampio progetto scientifico concepito dal MUDEC “Geografie del futuro”, un racconto sul “sapere geografico” inteso come rilevamento di territori e di culture e superamento dei confini, letto attraverso la lente di diverse discipline di studio.
Il Museo delle Culture ha riflettuto, insieme ai visitatori, sul tema della disciplina geografica, cercando di capire quali tipi di “geografie” definiranno i confini della nostra conoscenza del mondo nel futuro, in un mondo che riduce sempre più gli spazi grazie alla tecnologia, e dove i luoghi e i non-luoghi da esplorare diventano sempre più complessi ed elusivi. In particolare, con Banksy, la relazione con la geografia e il paesaggio si connota di tratti assolutamente “sociali”: la relazione con il paesaggio umano nel quale Banksy si esprime, spesso in zone di conflitto, l’attitudine sperimentale e l’interesse verso la teoria della “psicogeografia”, secondo cui lo spazio di azione dell’artista è il territorio.
In linea con i principi di fruizione delle opere dell’artista, non erano presenti in mostra suoi lavori sottratti illegittimamente da spazi pubblici, ma solo opere di collezionisti privati di provenienza certificata.
Sono stati illustrati i “movimenti” che hanno utilizzato una forma di protesta visiva attraverso la fusione di parole e immagini e con un’attitudine all’azione, a cui Banksy fa riferimento esplicitamente per modalità espressive: dal movimento situazionista degli anni ’50 e ’60, con il quale Banksy condivide l’attitudine sperimentale e l’attenzione sulle realtà urbane, alle forme di comunicazione ideate e praticate dall’Atelier Populaire (il collettivo di studenti che nel maggio del 1968 diffuse attraverso centinaia di manifesti i temi della protesta sui muri di Parigi); fino ad arrivare ai lavori dei writers e dei graffitisti di New York degli anni ’70 e ’80, multiculturali e illegali per vocazione e dal forte senso di appartenenza comunitaria. Come gli “street artists” della sua generazione, Banksy accentua il contenuto dei messaggi politici e sociali in maniera esplicita, spostando il messaggio dalla forma al contenuto.
Le opere presentate in mostra, sono state suddivise in sezioni per generi e temi:
L’introduzione era dedicata al mondo di Banksy prima della sua attività artistica, le opere qui esposte erano un campione dell’arte di protesta, dai tardi anni Sessanta agli Ottanta.
Il primo tema è stato quello della ribellione. Alla celeberrima opera “Love is in the air (The Flower Thrower)” è stato riservato il posto d’onore al principio del percorso.
Il pannello didattico si apriva con una citazione di Majakovskij: “Siano le strade un trionfo dell’arte per tutti”. È il pensiero di Banksy che oppone la Street Art alle espressioni del potere ufficiale, sia esso lo Stato, la Chiesa, la Televisione o il Mercato dell’Arte.
La sua arte gioca con i messaggi della comunicazione “main-stream”. Esplicitandoli e svelandone la reale portata, li ha ridicolizzati, depotenziati, spogliati. Più che “sbalordire i borghesi”, l’artista ne attira l’attenzione perché aprano gli occhi sulla realtà.
Ci sono stati poi i ratti, i giochi di guerra e il consumismo, tutti macro-temi che Banksy affronta a modo suo. Agli strumenti propri dell’artista, ha aggiunto l’arma dell’ironia e dell’autoironia.
La consapevolezza è la sua prima caratteristica. “Un muro è un’arma molto potente” recitava la citazione dello stesso Banksy sulla parete che segnalava la dislocazione geografica delle sue opere di Street Art nel mondo.
A tal proposito, una speciale sezione video ha raccontato al pubblico i murales che Banksy ha realizzato in diversi luoghi del mondo, tuttora esistenti o scomparsi, evidenziando così quanto il “Genius loci” sia un aspetto fondamentale nel suo lavoro: molti suoi lavori nascono infatti anche semplicemente in funzione dei e per i luoghi in cui sono realizzati.
Alla musica è stato riservato uno spazio importante, con l’esposizione di decine di cover di vinili e CD, tra cui alcuni per l’etichetta One Cut / Hombré.
I ragazzi e gli insegnanti hanno apprezzato molto la mostra e, in chiusura, hanno affermato che il messaggio di Banksy e la sua arte si siano mostrati come un’esplicita e mordace provocazione nei confronti dell’arroganza dell’establishment e del potere, del conformismo, della guerra, del consumismo.