16 aprile 2018
SCUOLA FREUD – ISTITUTO FREUD
Tecnico Tecnologico Informatico – Tecnico Economico – Liceo Economico Sociale
SMARTPHONE A NOVE ANNI, LA “CAPORETTO EDUCATIVA” DEI GENITORI
A nove anni, l’età si riduce sempre più. Inesperti e “senza patente” i nostri bambini, lasciati soli dai genitori. E’ urgente “riafferrare per mano” i nostri figli!
La verità, le esperienze e gli incontri sono spesso più efficaci di ore passate su libri o ad ascoltare conferenze di esperti. Spesso incontro bambini di 9-10 anni. In mano hanno il nuovo compagno tecnologico: lo smartphone! Ne vanno fieri! M. Spitzer lo definisce il “nuovo coltellino svizzero”. Quest’ultimo spiccava per la sua duttilità e funzionalità. Identica condizione, ma a livello virtuale, può essere attribuita al dispositivo. Posso telefonare inviare messaggi, chattare, navigare nel Web, digitare testi, ascoltare un brano musicale, vedere un film utilizzare altre applicazioni di produttività…Lo smartphone a 9 anni? E’ una realtà! Fin qui niente da obiettare. I tempi variano e con essi i bambini e quindi i loro desideri. I problemi cominciano con la sua gestione.
La ricerca G-data ci dice qualcosa in più: questi dispositivi sono senza protezione ( antivirus, Parental Control, password deboli, la privacy è impostata in modo inadeguato per la sicurezza…)liceo economico sociale
Mi sfuggono i motivi che spingono i genitori e in genere gli adulti (=parenti) a donare ai piccoli “nativi digitali” dispositivi aperti al mondo virtuale. Non a caso qualcuno invita a non regalarli. Mi riesce difficile coglierne la prospettiva, il senso, se non quello di confermare una presenza educativa “liquida”, fatta di tanti “si” o “no”, tutti dipendenti dai capricci, dai “desiderata” dei piccoli despoti.
Da qui l’abdicazione educativa della famiglia, confermata ad esempio anche dalla invocazione soddisfatta dei bambini di avere videogiochi “sparatuttto” marcati Pegi +18 ( Call of Dudy, GTA…). Il desolante “quadretto” documenta la rinuncia dei genitori al principio d’autorità, connaturato al concetto di padre (Lacan e il suo divulgatore M. Recalcati), legittimando invece quello paritetico o amicale. Quest’assenza e fuga dell’adulto dal mondo esperienziale del bambino continua con il mancato controllo dell’uso dello smartphone. In questo vuoto s'incuneano amici e compagni che attraverso il tam-tam mediatico o fisico alfabetizzano gli iniziati. Con quali risultati?istituto tecnico tecnologico
La distanza educativa dei genitori rimanda alla mancanza di un progetto di vita per i propri figli che richiede disposizione ad ascoltarli, senza però divenire “troppo amici”, a comprendere i contesti lontani e prossimi che condizionano la loro crescita. E per quest’ultimo aspetto occorre tempo per leggere, aggiornarsi perché le mappe dei territori dove si fabbrica e decostruisce l’identità liquida dei “nativi digitali” sono cambiate. Solo in questo modo si diventa autorevoli ai loro occhi, favorendo anche in alcuni casi l’autoritarismo, perché supportato da un progetto. Nonostante tutti i nostri figli cercano una guida. Il Thanatos e l’Eros (S. Freud) che caratterizzano il mercato lo confermano. Il problema, quindi, è dove stanno guardando i nostri figli! Un ambiente da dove i genitori sono emigrati, espulsi da sirene che rimandano al vuoto educativo!Informatica e Turismo Freud