14 febbraio 2023
ALLA SCOPERTA DEL MUSEO EGIZIO DI TORINO
TESTIMONIANZE DI UN’USCITA DIDATTICA
LUIGI PASCUCCI - 1^B INFORMATICA
Il 29 Marzo 1823, ad Alessandria d'Egitto, il console di Francia in Egitto, Bernardino Drovetti, delegò Domenico Pedemonte per vendere la sua di antichità egizie al re di Sardegna Carlo Felice di Savoia. Questa vendita avrebbe costituto il nucleo originario del museo egizio di Torino.
Il museo è dedicato esclusivamente all'arte e alla civiltà egizia. Al suo interno si possono trovare gruppi statuari, mummie, papiri, arredi funerari e di uso comune e tutto ciò che riguarda l'antico Egitto, ompresi animali imbalsamati. Il Museo delle Antichità Egizie di Torino, è considerato, per il valore dei suoi reperti, il più importante Museo egizio del mondo dopo quello de Il Cairo. Vale dunque la pena visitarlo per ammirare le testimonianze di una delle più grandi civiltà della storia dell'uomo.
La classe 1^B Informatica ha molto apprezzato questa uscita didattica, che è stata anche una delle prime occasioni, per tutti i compagni, di conoscersi più a fondo, anche fuori dalle mura scolastiche. Alcuni studenti erano già stati al museo, come il nostro compagno Luca Oneda, il quale però ha ritenuto la visita molto interessante perché ha potuto scoprire molte curiosità che prima non conosceva, grazie alla competenza della guida: lo hanno colpito molto la vista delle mummie oppure poter osservare le ossa reali delle persone morte in quell’epoca. Anche Samuele Molla è rimasto affascinato dai reperti in mostra: “c’erano molte statue di sfingi, re egizi e teche con dentro oggetti usati nell’antichità o sarcofagi. In particolare. mi ha colpito una statua di Seti II alta 5 metri e pesante 60 tonnellate!”
Alcuni compagni sono rimasti molto contenti della gita, come Salvatore Fanzini, perché era la prima volta che visitava un museo ed è rimasto sbalordito dalla vasta collezione del museo.
Tra chi, invece, non ha apprezzato la visita c’è Luca Caiola, che ci era già stato, ma al contrario del suo compagno, non si è goduto molto la visita, preferendo le attività non pienamente inerenti quelle didattiche. Anche Federico Giromini non ha apprezzato molto la visita “perché secondo me era noiosa con argomenti non interessanti per ragazzi della nostra età.”
Altri ancora non sono rimasti soddisfatti della guida perché aveva un tono della voce poco coinvolgente, come ricorda Kevin Diaz; mentre Mattia Valisi ricorda con fastidio le cuffiette fornite dal museo: “quanto erano fastidiose!”
Alla fine, per chiudere con un sorriso, ci possiamo affidare alle parole di Giovanni Mesisca, che grande sincerità (e un po’ di irriverenza) ci racconta: “A me la gita è piaciuta molto soprattutto alla fine nella parte in cui c’erano le statue giganti e poi siamo andati al McDonald's"... Perché è vero che è un’uscita didattica, ma cosa c’è di più prezioso dell’amicizia? Come ci riferisce Luca Oneda, infatti, “in questa gita, ho conosciuto anche meglio i compagni e ho potuto stringere nuove amicizie, visto che era all’inizio dell’anno scolastico”: forse questa è una delle soddisfazioni più grandi, anche per i nostri insegnanti.