14 marzo 2023
La festa delle donne è una celebrazione annuale dell'uguaglianza di genere e dei diritti delle donne. In molti paesi, viene celebrata l’ 8 marzo e spesso include manifestazioni, discorsi, incontri e altre iniziative che promuovono la parità di genere e sensibilizzano la popolazione sui diritti delle donne.
Mentre la festa delle donne è un'occasione importante per celebrare i successi e i progressi delle donne nella lotta per i loro diritti, è anche un momento per riflettere sulle sfide e le disparità che le donne continuano ad affrontare oggi in tutto il mondo.
Nonostante i progressi fatti nella lotta per l'uguaglianza di genere, le donne continuano ad affrontare molte difficoltà in diverse aree della vita. Queste difficoltà includono la discriminazione sul posto di lavoro, la violenza domestica, l'accesso limitato all'istruzione e alla salute riproduttiva, e molte altre sfide.
In questo contesto, la festa delle donne rappresenta una occasione per rinnovare l'impegno per la lotta contro la discriminazione e la disuguaglianza di genere e per lavorare per creare un mondo in cui le donne abbiano gli stessi diritti e gli stessi diritti degli uomini. E' anche un’ opportunità per celebrare le donne che hanno fatto la storia nella lotta per l'uguaglianza di genere, ed esortare le donne di tutte le età e di tutte le nazionalità a lottare per i propri diritti e per quelli delle future generazioni
La parola "suffragetta" fu usata per la prima volta nel 1906 in un articolo su un giornale britannico per descrivere le donne che si battevano per il diritto di voto. Sebbene le donne e gli uomini britannici abbiano sostenuto sia il suffragio universale che quello femminile sin dagli anni '60 dell'Ottocento, il movimento per il voto delle donne accelerò quando Emmeline Pankhurst e le sue figlie Christabel e Sylvia fondarono la Women's Social and Political Union (WSPU) nel 1903.
Il loro slogan era "Deeds Not Words", ovvero “Fatti non parole” e, nonostante la WSPU divenne sempre più militante con il passare degli anni, il governo britannico rifiutò di sostenere il suffragio femminile.
Nel 1906 fu eletto per la prima volta in Parlamento un governo liberale e le suffragette erano molto fiduciose di ottenere il loro sostegno come promesso nelle campagne elettorali; ma rimasero deluse, in particolare con Asquith, che fu noto per essere un anti-suffragette.
Man mano che le suffragette diventarono sempre più attiviste, anche le loro azioni e il trattamento da parte della polizia diventarono più violenti. Ciò che iniziò con le donne che si incatenavano alle ringhiere fuori dalla residenza del Primo Ministro, divenne un vero stato di rivolta.
Nell'agosto del 1914 fu dichiarata la guerra in Europa e il movimento per il suffragio sospese le sue attività, iniziando a sostenere il proprio paese assumendo i lavori degli uomini che si trovavano sul fronte. In questo modo, le donne iniziarono ad essere prese sul serio da parte del governo e, per questo, nel febbraio del 1918, il Governo approvò un atto che concedeva il voto alle donne che avevano più di 30 anni e possedevano o affittavano una proprietà per almeno £ 5 all'anno, o erano la moglie di qualcuno che lo possedeva. Di conseguenza, 8,5 milioni di donne ottennero il diritto di voto alle elezioni generali del 1918. In conclusione, il 2 luglio 1928 fu approvata una nuova legge che consentiva a tutte le donne di età superiore ai 21 anni di votare.
4B Liceo delle Scienze Umane