SCUOLA SUPERIORE PRIVATA PARITARIA
DECRETO N.338 MITF005006
DECRETO N.1139 MITNUQ500H
DECRETO N.2684 MIPMRI500E
IT

NON SI EDUCA ALLA LIBERTA' CON SISTEMI CHE PORTANO ALL'UBBIDIENZA - SCUOLA TECNICA PARITARIA S. FREUD

13 settembre 2016

La paura di sbagliare ci fa sentire impotenti? Quanto il nostro senso di manchevolezza ci blocca e ci frena? Quanto di ciò che facciamo, è spinto dal desiderio di approvazione? Spesso non riusciamo a essere in connessione con i nostri reali desideri perché sopraffatti da pregiudizi e doveri…

Stiamo percorrendo un periodo di grandi cambiamenti a tutti i livelli. Pensare ancora che questo sia il mondo migliore che possiamo aspettarci, dimostra di non accorgersi che la crisi ambientale ed economico-finanziaria che stiamo vivendo è solo il riflesso di una crisi umana senza precedenti. Essa sta mettendo a rischio la conservazione del pianeta terra e di quanti lo abitano. L’analisi quindi di ciò che è stato fatto fino ad ora, soprattutto in campo educativo, è doverosa vista i risultati che ha generato.

I nostri attuali modelli educativi protendono a catalogare e a misurare ogni cosa che facciamo. A scuola ciò che produciamo, è conteggiato secondo una scala numerica. A casa l’educazione viene spesso ancora impartita con ordini, sgridate, divieti e castighi. I premi spettano ai “più bravi” e le punizioni ai “monelli”. Impariamo che dobbiamo guadagnarci l’amore e la stima degli altri, la loro fiducia. Impariamo ad essere dipendenti, docili e obbedienti.    Scuola Privata Milano

E’ necessario dunque essere consapevoli che una relazione basata sulla paura diventa direttiva e coercitiva, produce nell’individuo frustrazione e delusione che può sfociare, per chi si ribella, in violenza e dipendenze di vario genere. In un ambiente di questo tipo siamo cresciuti senza dare troppa importanza a quello che accade dentro di noi. Per questo tendiamo a scollegarci dalla nostra interiorità che non corrisponde a ciò che è richiesto dal mondo esterno. Disimpariamo a comunicare con il cuore e usiamo atteggiamenti e parole che alienano dalla vita. Ci domandiamo se quello che pensiamo sia giusto o sbagliato e viviamo un dualismo che ci divide nel profondo del nostro essere. Così resta fermi nelle nostre paure e insicurezze in balia di ciò che gli altri hanno già deciso per noi.

Non siamo più in grado di esprimerci e ascoltarci in modo empatico per non usare le persone, come suggerisce Marshall Rosenberg ideatore della Comunicazione Nonviolenta (fondatore dei Servizi Educativi del CNVC – The Centre for Nonviolent Comunication), che riprende il termine “nonviolenza” nel modo in cui lo usava Gandhi.   Scuola Tecnica

La CNV si basa su abilità di linguaggio e di comunicazione che rafforzano la nostra capacità di rimanere umani… Il suo scopo è di farci ricordare ciò che già sa” M. Rosemberg

Da troppo tempo esiste una concezione piramidale nell’ordinamento delle cose che ha determinato un sistema asimmetrico nelle relazioni tra le persone. Ciò ha creato le basi della subordinazione e della gerarchia: un prototipo che ha origini molto lontane nella storia e nella cultura. Siamo ancora abituati a pensare che sia naturale che ci sia qualcuno che comanda e altri che ubbidiscono, anche se è trascorso un po’ di tempo dalla Costituzione della Repubblica Italiana (1947) nella quale è chiaramente indicato come costruire una società in cui la persona sia capace di esercitare la propria libertà.  Istituto Turismo

Lo dice con molta forza il magistrato Gherardo Colombo quando scrive “Una cosa è certa: non si può educare alla libertà usando metodi che portano all’obbedienza nel libro “Imparare la libertà” scritto con l’insegnante Elena Passerini.

Oggi, dopo circa settant’anni dalla delibera di quell’Assemblea Costituente, è più che mai necessario ed urgente superare questi vecchi concetti affinché tutti possano godere di pari dignità sociale che va oltre le distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinione politica e di condizioni personali e sociali come sancito nell’articolo 3 della Costituzione.

Eppure ci sono state e ci sono ancora persone che credono e lavorano per cambiare la situazione partendo dall’individuo. Parlo di pionieri che hanno avuto grande seguito come Maria Montessori e Rudolf Steiner, per citarne alcuni fra i più conosciuti. Penso a “maestri” d’eccezione come ad esempio Mario Lodi, Don Milani e Gianfranco Zavalloni, ma anche di altre persone che con discrezione e costanza cercano ogni giorno di portare il loro contributo al cambiamento: genitori, insegnanti, educatori, pedagogisti che per primi hanno il compito di formare le nuove generazioni ma anche economisti, registi, scrittori


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