29 febbraio 2016
Oggi giorno viviamo in un mondo in continua trasformazione e la scuola non è certo immune da tale cambiamento, tanto da rendere la professione del docente sempre più complessa. Prima di entrare in classe l’insegnante deve necessariamente porsi una serie di domande, prima fra tutte “come devo pormi nei confronti dei miei studenti per essere davvero un esempio, per essere un modello da seguire?”.
Spesso la gestione della classe è sinonimo di mantenimento della disciplina e rispetto delle regole. Il concetto però è sicuramente più ampio, perché oggi l’insegnante non è solamente un docente, ma svolge anche la funzione di educatore e soprattutto di guida per i suoi studenti. Il suo compito è quindi non solamente quello di far rispettare le regole di una sana e corretta convivenza civile, ma deve innanzitutto essere quello di rappresentare un esempio, promuovendo contemporaneamente il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei suoi allievi nelle attività didattiche per creare un sereno e produttivo ambiente di lavoro.
All’Istituto Freud ci piace pensare “di far parte di quella piccola, ma speriamo presto grande parte d’Italia che funziona”. Noi docenti non siamo semplicemente insegnanti che dispensano il loro sapere all’interno di sterili aule. Dobbiamo essere in primo luogo esempi da seguire, sicuramente vogliamo offrire ai ragazzi modelli coerenti di adulti che un giorno potranno ricordare e forse emulare. La scuola chiede ai suoi studenti di rispettare alcune regole che spesso causano un confronto serrato con i ragazzi, ma l’impossibilità di deroga e soprattutto la richiesta di un coinvolgimento e di una partecipazione attiva delle famiglie al progetto educativo fa sì che si riesca a produrre negli allievi un senso di aggregazione sociale e di appartenenza alla scuola, e a stabilire con loro un clima sereno di lavoro. Noi insegnanti cerchiamo sempre di creare un ambiente favorevole all’apprendimento emanando stima, fiducia e alte aspettative nei nostri allievi, che devono percepire il “controllo” non come imposizione, ma come la preoccupazione e la partecipazione dell’adulto alla loro crescita personale.
Non da ultimo, l’intento primario della scuola è quello di considerare ciascun alunno come studente unico e sempre diverso nelle sue specifiche caratteristiche e peculiarità, sia per quanto riguarda le proprie attitudini personali che il proprio stile di apprendimento. È per questo motivo che ciascun insegnante ha sempre come obiettivo primario quello di costruire con ogni suo allievo un rapporto di fiducia, una relazione interpersonale rispettosa ed attenta alle diverse esigenze di ciascuno studente. Cerca di conoscerne abilità e desideri, di capirne i vissuti e quindi di interpretarne gli atteggiamenti. Riusciamo a fare ciò anche attraverso i numerosi progetti didattici ed educativi che la scuola offre e grazie ai quali estendiamo il nostro ruolo anche all’esterno dell’ambiente scolastico.
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