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SCUOLA FREUD - ISTITUTO FREUD - SE LA CAMPANELLA SUONASSE PRIMA? - SCUOLA FREUD - ISTITUTO FREUD

19 ottobre 2019

SCUOLA FREUD – ISTITUTO FREUD

Tecnico Tecnologico – Tecnico Economico – Liceo Economico Sociale

SE LA CAMPANELLA SUONASSE PRIMA?

 

In California una nuova legge rimanda l’inizio delle lezioni. Anche in Italia qualcuno vorrebbe farlo: ne abbiamo parlato con l’esperto, Dario Ianes

Gli studenti della California possono premere il pulsante snooze: una nuova legge, appena firmata dal governatore Gavin Newsom, spinge in avanti l’orario dell’inizio della scuola, per fare in modo che gli studenti possano dormire un po’ di più.

La legge impedirà alle scuole medie di iniziare prima delle otto, mentre le superiori dovranno attendere fino alle 8,30 per cominciare le lezioni. Ciò significa che circa la metà delle scuole della California dovrà posticipare l’ingresso di circa 30 minuti, mentre un quarto degli istituti fino a 60.

Il rendimento migliora

La California diventa così il primo stato degli Usa ad ascoltare l’appello di chi sosteneva da qualche tempo che iniziare la scuola troppo presto forzasse gli adolescenti a una privazione perpetua del sonno. L’American Academy of Pediatrics, che ha appoggiato il disegno di legge, ha considerato che dormire, troppo poco mette a rischio la salute fisica e mentale degli adolescenti, proprio come il loro rendimento scolastico. 

L’organizzazione ha anche citato diverse ricerche scientifiche che mostrano che i cambiamenti biologici nella pubertà rendono difficile, per l’adolescente medio, addormentarsi prima delle 23, e che i teenager hanno bisogno di dormire tra le 8,5 e le 9,5 ore per «agire» al meglio. E ha raccomandato alle scuole di adattare i propri orari agli studenti piuttosto che costringerli ad andare contro i loro ritmi naturali del sonno.

La ricerca mostra anche che il rendimento scolastico migliora notevolmente quando il sonno è più regolare.  Uno studio triennale su nove mila studenti delle scuole superiori in tre stati, ad esempio, ha rilevato che il rendimento scolastico, «compresi i voti ottenuti nelle principali aree temi, matematica, inglese, scienze e studi sociali, mostra un miglioramento significativamente positivo quando la scuola inizia dopo le 8,35».

In Cina, i bambini in età scolare iniziano le lezioni alle 7,30, mentre gli studenti delle scuole superiori in Brasile cominciano alle 7,15. In Svezia, considerata baluardo delle politiche educative progressiste, in genere inizia la scuola intorno alle 8 del mattino.

Anche in Italia esistono movimenti, come quello della Scuola Senza Zaino, secondo cui iniziare più tardi la scuola potrebbe essere molto vantaggioso. «Diverse ricerche neuro scientifiche indicano che il bioritmo migliora se le lezioni cominciano dopo. Si parla addirittura, in alcuni casi, delle 10 del mattino», ci spiega Dario Ianes, docente ordinario di Pedagogia e Didattica Speciale all’Università di Bolzano e co-fondatore del Centro Studi Erickson di Trento. E' vero che gli adolescenti dormono poco, e secondo l’esperto questo problema è anche legato al tipo di attività che è svolta dai teenager di sera. «A differenza della televisione, che si guardano tutti insiemi e che sono gestita dalla famiglia, passare il tempo al cellulare o sul social è un’attività cui i ragazzi si dedicano senza il controllo dei genitori, che spesso non si accorgono del fatto che i figli stiano svegli fino a notte fonda con questi dispositivi in mano».

In ogni caso, anche Ianes sarebbe d’accordo a posticipare un po’ l’orario d’inizio delle lezioni. «Sarebbe più sensato cominciare dopo e non concentrare un numero irragionevole di materie e attività durante la mattinata, ma “diluirle” anche nelle prime ore del pomeriggio. In questo modo, quando la giornata scolastica finisce, i ragazzi potrebbero andare a casa ed essere davvero liberi di fare sport, di stare con gli amici, di dedicarsi alle attività di svago». Sarebbe sicuramente una scelta più impegnativa per i professori, che dovrebbero rimanere al lavoro anche nel pomeriggio, ma permetterebbe «agli studenti di fare i compiti e studiare a scuola, tutti seguiti allo stesso modo, annullando le disuguaglianze sociali e familiari, per cui qualche ragazzo è assistito dai genitori, mentre altri devono fare tutto da soli».

 

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