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BULLISMO: HA ANCORA SENSO PARLARNE? - SCUOLA PRIVATA TECNICA

18 dicembre 2017

BULLISMO: HA ANCORA SENSO PARLARNE?​

A cura degli studenti di classe 3^ Turismo Rossi A., Casaburi A., Beghini J.- Impresa Formativa Simulata “Le Ultime di Sigmund”

Negli Stati Uniti, un ragazzino di 12 anni, stanco di subire atti di bullismo, si è versato addosso della benzina e ha tentato di darsi fuoco in classe

Vi sembra normale che per brutte parole ricevute bisogni ricorrere al suicidio?

Se ci soffermiamo a pensare, le parole sono solo parole. Si potrebbe benissimo dare della poco di buono a una ragazza, ma nella realtà qualcosa è cambiato? Si dovrebbe riuscire a non dare peso a parole inutili che escono da bocche di persone che valgono poco. Il problema dei bulli, ai quali piace far soffrire le persone, è che sono proprio loro i primi a soffrire; stanno talmente male che farebbero di tutto pur di far provare il loro stesso dolore a persone che non se lo meriterebbero. Odiano l’idea di essere gli unici a soffrire, ma non sanno che, magari, ognuno di noi ha qualcosa nella propria vita che lo fa star male. Una persona sensibile può prendere come forma di bullismo qualsiasi cosa: un insulto al genere musicale preferito, al modo di truccarsi, ai vestiti che indossa… sono tutte cose che nel loro piccolo possono far soffrire. istituto tecnico tecnologico     

Ha ancora senso parlare di bullismo? Purtroppo sì, non c’è nulla di più attuale di ciò: basti pensare al noto fenomeno chiamato “cyberbullismo”, diffuso dopo l’invenzione degli attuali dispositivi elettronici e che colpisce ogni giorno milioni di ragazzi ingenuamente cascati nella trappola di internet. Basta poco per dare inizio all’inferno. Ecco in seguito lo starterpack della vittima: ragazzino dai 9 ai 16 anni, possibilmente brutto alla vista o con qualche deformazione, un cellulare (o dispositivo elettronico) con connessione ad internet, acceso a qualche social network gettonato (tra i più gettonati Facebook e Instagram) e il gioco è fatto. Il classico cyberbullo, leone da tastiera, se ne approfitta dell’indifeso e non pensa di certo a fare qualcosa di buono.Scuola Informatica Freud Milano

Ma come risolverlo? La strategia migliore per combattere il bullismo, nelle scuole e online, è la prevenzione, alla base della quale c’è la promozione di un clima emotivo, sociale e culturale in grado di scoraggiare sul nascere i comportamenti di prepotenza e denuncia. Contro il bullismo si dovrebbero attivare sia la scuola che la famiglia: è importante che genitori e insegnanti comunichino tra loro e si metta in atto un intervento condiviso e coerente. Se un genitore ha il sospetto che il proprio figlio sia vittima o autore di episodi di bullismo a scuola, la prima cosa da fare è parlare e confrontarsi con gli insegnanti.Scuola Privata Milano Tecnico Economico Freud

 

 


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