SCUOLA SUPERIORE PRIVATA PARITARIA
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MOSTRARSI PER APPARIRE - SCUOLA TECNICA TURISMO S. FREUD

23 maggio 2016

 Si finge per gioco, per frode, per antagonismo, questa propensione non è solo ludica o opportunistica. E’ un meccanismo che entra in gioco in molti dinamismi umani, ed è anche un potente congegno di ricerca nella scienza.

Nel mondo animale esiste una sorta di “bluff comportamentale”, discriminato dall’evoluzione naturale perché dà un vantaggio riproduttivo a chi lo mette in pratica. E presso di noi umani, è per emulazione che s’impara a parlare, a camminare, a ballare o a lavorare: simulando, provando a fare come se…, e poi riuscendoci davvero.

L’introduzione dei computer nell’ultima metà di questo secolo ha inaugurato l’ingresso massiccio della simulazione nella scienza. In fisica, matematica, biologia, ma anche in economia, sociologia, politica, quando un fenomeno è troppo complesso perché sia analizzato direttamente, è riprodotta artificialmente per studiare le leggi che lo dirigono e prevederne il comportamento. Gli astronomi, per esempio, costruiscono modelli al computer per riprodurre i moti dei pianeti e di altri oggetti celesti, e i fisici teorici studiano in questo modo la condotta della materia. Ma quale rapporto ha un modello che vive dentro milioni di chip, e che appare sullo schermo del calcolatore nei colori del computer grafica, con il sistema reale che è destinato a studiare?

Nella vita di tutti i giorni siamo accerchiati da modelli in scala di oggetti reali. Sappiamo istantaneamente che funzione hanno e in quale connessione si trovano con il loro “prototipo”. Giocattoli, mappamondi e carte geografiche hanno però poco in collettivo con i modelli computerizzati con cui fisici, matematici, economisti, analisti di guerra riproducono una porzione di realtà per guardarla da vicino, sezionarla, prevedere scenari futuri. Ma oltre al tipo di informazione contenuto nel supporto dato dal modello, quello che è importante è il suo impiego. Seguire una mappa è solo in senso ridotto simulare un percorso. Infatti, quest’uso non ammette progettazione sistematica dei dati, perché il modello si limita a rivelare l’informazione che conserva, senza presentare una variabilità con questo dato”. Invece il tipo di modello più interessante per lo scienziato è quello che può essere “elaborato”, fatto variare secondo alcune ipotesi per simulare un comportamento difficoltoso da osservare, per poi essere confrontato con il sistema reale. Del resto, un presupposto simile è stato uno dei motivi propulsori delle ricerche sull’Intelligenza Artificiale, che cercando di riprovocare artificialmente il funzionamento del cervello umano si poneva anche l’obiettivo di scoprire ineccepibilmente il suo funzionamento.

Ma la simulazione nella scienza non è particolarità della ricerca, e i modelli non si trovano solo nelle memorie dei calcolatori. Esistono situazioni in cui è essenziale costruire modelli concreti, che duplicano nel modo più realistico ambienti e situazioni la cui management ottimale richiede abilità particolari. E’ il caso dei simulatori di volo, o delle perfezionate strumentazioni messe a punto dalla NASA per l'ammaestramento degli astronauti delle missioni spaziali con lo Shuttle. Una logica non tanto diversa sta dietro ad altri tipi di “training”, che mettono in gioco altre abilità. Il setting analitico, ad esempio, può essere pensato come il luogo protetto, dove lo psicoanalista e il suo paziente riproducono strumentalmente la realtà esterna. Solo all’interno di questo spazio circoscritto e regolato rigorosamente possono essere rivissute le esperienze del passato e sperimentate nuove strade comportamentali.

L’esplosione dei calcolatori, ha segnato l’ingresso della simulazione nella scienza, connotando questo termine in senso molto serio e lontano da quello di uso fluente. E’ però anche vero che proprio la diffusione dell’informatica ha segnato un altro mutamento, questa volta in senso puramente ludico. I giochi di ruolo sono diventati una moda, oltre che un affare da milioni di dollari. Schiere di ragazzi e di adulti prendono le sembianze di gnomi e principesse, combattono con mostri e incontrano l’amore, tutto dentro le stanze cibernetiche di Internet.

 


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