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NON MOLLARE MAI: PERCHE’ CI SI SENTE INETTI NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI?

22 maggio 2023

In questo articolo spiego perché e in che modo ci si può sentire inetti nella vita di tutti i giorni.
L'inettitudine è una condizione psicologica che è propria ad un individuo che si sente inadatto alla vita, insoddisfatto ed incapace di cogliere i momenti importanti e belli della sua esistenza e apprezzare in quanto tali. L'inetto vive una condizione di continui cambiamenti personali, tende ad avere sempre ripensamenti ed è caratterizzato da una debolezza nelle volontà che ostacolano i suoi buoni propositi dal diventare azioni reali. Nella società di oggi, molti individui possono sentirsi inetti anche per il semplice motivo che ci si ritrova pieni di standard da rispettare, come ad esempio la determinazione, la forza e la costanza di alzarsi dal letto e ignorare ''alcune distrazioni'' per andare a lavorare o a studiare; purtroppo il passaggio dall'adolescenza a questo tipo di determinazione è contrassegnata dalle personali condizioni psicologiche personali di un individuo e anche dai contesti di cui si circonda che possono rendere poco o molto difficile il raggiungimento degli obiettivi voluti per cui non si riesce a trasformare in realtà le proprie ambizioni. Personalmente, nella vita di tutti i giorni ci si può sentire molte volte inetti per diverse ragioni; in particolare uno degli obiettivi può riguardare il proseguimento degli studi all'università, quindi laurearsi: questo obiettivo è perlopiù mosso dal bisogno personale di far provare orgoglio e fierezza ai propri genitori, come una sorta di ringraziamento per tutto ciò che hanno fatto nel corso dell’ infanzia e adolescenza. Ad esempio, a livello personale, per quanto riguarda il mio percorso di studi sono consapevole del fatto che loro sarebbero felici ed orgogliosi anche se scegliessi una strada diversa come il lavoro.  

In conclusione l'inettitudine è scomoda da vivere in quanto perché presenta un ulteriore ostacolo oltre a quelli già accennati; se ne può venire a capo ricordando e acquisendo la consapevolezza di non essere delle macchine che devono attenersi a standard sociali nè generazionali, in quanto questi ultimi cambiano spesso e soddisfarli sarebbe impossibile.  

In ogni caso lo ''stigma'' dell'inetto non dev'essere inteso in tal modo, in quanto ognuno ha bisogno dei propri tempi e di capire come meglio affrontare i propri ostacoli, senza stressarsi nel raggiungimento di obiettivi sociali in quanto ciò potrebbe portare a sentirsi inadeguati per la società e arrivare al suicidio.  

La consapevolezza deve anche articolarsi con il fatto che i nostri genitori o comunque le persone a cui teniamo, sono fieri di noi nonostante i nostri incidenti di percorso verso gli obiettivi. 

 

A cura di Andrea Cavallone della classe 5^A Turismo<span class="EOP SCXW127543076 BCX0" data-ccp-props="{" 335551550":2,"335551620":2}"="" style="color: rgb(0, 0, 0); text-align: center; white-space: pre-wrap; margin: 0px; padding: 0px; user-select: text; -webkit-user-drag: none; -webkit-tap-highlight-color: transparent; font-size: 12pt; line-height: 19.425px; font-family: " times="" new="" roman",="" "times="" roman_embeddedfont",="" roman_msfontservice",="" serif;"=""> 

 


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